Fuga dall'Is. Siria, sgozzati i civili in fuga da Aleppo
Sono almeno quaranta i civili uccisi dai miliziani dello Stato islamico mentre tentavano la fuga dalla città di Um Housh, nel Rif a nord di Aleppo, una zona ancora sotto il controllo dei jihadisti. Il racconto di un attivitsa locale, Salem Hamdan, sentito dal sito di informazione siriano Aranews, è agghiacciante: "I terroristi li hanno sgozzati senza pietà all'ingresso della città, minacciando i residenti che chiunque cercherà di fuggire città senza il loro permesso subirà una punizione analoga". Un altro testimone Abu Lian, sempre ad Aranews avrebbe poi confermato il racconto: "Mio fratello, sua moglie e i loro quattro bambini sono tra le vittime. Volevano cercare un luogo più sicuro, ma sono stati arrestati e giustiziati dai miliziani dell'Is prima di poter lasciare Um Housh".
Ma non c'è solo la zona di Aleppo, ovunque in Siria si tenta di scappare dalle zone sotto il controllo del Daesh. Più a est, nella città assediata di Manbij, centinaia di civili sono riusciti a fuggire solo grazie a un corridoio umanitario aperto dalle Forze della Siria democratica (Fsd) a ovest della città. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono almeno 13mila i civili che hanno abbandonato la città dall'inizio dell'operazione per la liberazione di Manbij dall'Is il 31 maggio scorso.
ALLARME DELL'ACNUR. C'è poi il Rapporto di metà anno sul Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) del 2016, rilasciato oggi dall' Acnur insieme ad oltre 200 attori nazionali ed internazionali. Secondo l'Alto commissariato Onu per i rifugiati mentre sono stati fatti significativi progressi nel fornire assistenza, il numero di rifugiati siriani che vivono in povertà continua ad aumentare nei paesi ospitanti nella regione e garantire loro accesso ai servizi di base rimane una sfida critica. Con il conflitto in Siria al suo sesto anno, i governi e le comunità ospitanti continuano ad assumersi pesanti responsabilità politiche, economiche, sociali e di sicurezza. Le istituzioni pubbliche si trovano estremamente sotto pressione nel tentativo di garantire servizi di base ad un numero sempre crescente di persone vulnerabili, e le infrastrutture esistenti sono messe a dura prova.